La morte di Cristo avvenne sicuramente di venerdì, nella settimana della Pasqua ebraica (Pesah o Passaggio, inglese Passover). La data di quella Pasqua non è sicura; al mattino del venerdì, secondo Giovanni, i Giudei non vollero entrare nel pretorio di Pilato per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Quindi essa non era ancora stata festeggiata. Inoltre lo stesso Giovanni parla del giorno successivo come di un giorno solenne, senza però dire che fosse Pasqua. L'ultima cena, avvenuta di giovedì, fu da molti identificata con una cena pasquale, infatti i sinottici parlano di una sala preparata per poter mangiare la Pasqua. In ogni caso la tradizione più forte è quella che identifica quella Pasqua con il sabato immediatamente successivo alla morte di Cristo. E' inutile sottolineare che di essa non sappiamo l'anno e per conseguenza neppure il mese. Le date più gettonate sono il sabato 8-4-30, il sabato 5-4-33 e il sabato 29-3-28.

La Pasqua cristiana, che è l'anniversario della resurrezione, venne ben presto celebrata in domenica, il 'primo giorno della settimana', con la conseguenza di distaccarsi dalla celebrazione della Pasqua ebraica. Alcune chiese, poi dette quartodecimane, continuarono ad attenersi all'usanza ebraica di celebrare la Pasqua nel plenilunio di primavera, ossia quello che segue immediatamente il giorno dell'equinozio.

La celebrazione della Pasqua cristiana nella domenica successiva al plenilunio di primavera venne ad affermarsi soprattutto ad opera della chiesa di Alessandria, la cui annuale `lettera festale' dettava a tutte le chiese d'Oriente la data delle feste mobili. La ragione per cui si scelse la domenica successiva e non quella più vicina dovrebbe ricercarsi sia nel fatto che Cristo risuscitò dopo la pasqua ebraica, anche se forse non sono mancate ragioni polemiche contro l'ebraismo.

Nel concilio di Nicea, anno 325, si stabilì la regola della domenica successiva all'equinozio di primavera e vennero dichiarate eretiche le chiese quartodecimane, già scomunicate da papa Vittore (189-199)

Per quanto riguarda il calcolo effettivo degli avvenimenti astronomici, il concilio stabilì il 21 marzo come data (fissa) dell'equinozio, ma non so se e come dettasse delle regole per la determinazione del plenilunio.

Un paio di secoli dopo il cronologo Dionigi il Piccolo calcolò i pleniluni con riferimento al ciclo di Metone, già conosciuto in epoca greca. Egli stabilì che, ripetendosi le lunazioni in un ciclo diciannovennale, ossia il citato ciclo di Metone, e le date della settimana, tenendo conto dei bisestili, in un ciclo ventottennale, le Pasque si ripetevano in un ciclo di 532 anni (ciclo pasquale). Stabilì inoltre che l'anno da lui per primo, e da noi, indicato col 532 iniziava un ciclo pasquale, per cui il precedente doveva essere iniziato l'anno 1 a.C. Noto di passata che Dionigi ha dato una grande importanza a quell'anno, cioè il 753 di Roma, non tanto per questo quanto per aver stabilito in esso la data della nascita di Gesù.

La ragione per cui il ciclo di Metone dovesse iniziare proprio in quell'anno non mi è chiara; una leggenda metropolitana dice che fu stabilito così perché in quell'anno la luna nuova era il primo gennaio. Questa affermazione, ripresa della Catholic Encyclopaedia e dalla Encyclopaedia
Britannica (entrambe per fortuna disponibili on-line), è falsa, visto che quell'anno la luna nuova astronomica fu intorno al 21 gennaio e per conseguenza la luna nuova ecclesiastica intorno al 23.

In ogni caso le lune nuove di Dionigi erano lune nuove ecclesiastiche, ossia corrispondevano col primo apparire della falce crescente, ossia circa due giorni dopo la luna nuova astronomica che e' la congiunzione tra luna e sole. Il plenilunio venne stabilito il quattordicesimo giorno della lunazione, ossia tredici giorni dopo la luna nuova ecclesiastica, quindi circa quindici giorni dopo la luna nuova astronomica; quindi il plenilunio ecclesiastico è abbastanza vicino al plenilunio astronomico.

Per quanto riguarda gli effettivi giorni delle lunazioni, basta una tabella, non difficile da costruire neppure da parte di Dionigi (ma non so se l'abbia effettivamente calcolata). Per quanto riguarda la luna piena di primavera, che più ci interessa, essa venne calcolata dandone la data per ogni anno del ciclo di Metone. Per facilitare i calcoli viene data il giorno di marzo, che e' maggiore di 31 se il plenilunio di fatto cade in aprile. Tale numero viene chiamato `termine pasquale'.

Per l'effettivo calcolo del termine pasquale, esso viene posto uguale a 36 nel primo anno del ciclo di Metone, ossia, come si suol dire, se il numero d'oro e' 1. Per gli anni successivi si tiene conto di una durata media della lunazione pari a circa 29.53 giorni e dell'anno di 365.25 giorni (in questi calcoli lunari tradizionalmente non si tiene conto dei bisesti). L'anno lunare risulta più corto dell'anno solare di 10.88 giorni, quindi passando da un anno al successivo il termine pasquale si decrementa di 11 (arrotondamento all'intero di 10.88), e se risulta minore di 21 viene incrementato di 30 (arrotondamento all'intero di 29.53). Si hanno perciò in corrispondenza dei numeri d'oro

 1   2   3   4   5   6   7   8   9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19
i seguenti termini pasquali
36  25  44  33  22  41  30  49  38  27  46  35  24  43  32  21  40  29  48

Nel passare dal numero d'oro 19 a successivo 1 il termine pasquale veniva diminuito di 12 per compensare gli errori e chiudere il ciclo. Con questo metodo il massimo termine pasquale e' 49, corrispondente al 18 aprile, che dà luogo ad una pasqua altissima del 25 aprile (nel caso il 18 sia domenica). Non so se questo limite superiore scaturisse da questi calcoli o se fosse stabilito `a priori' da qualcuno; in ogni caso la pasqua bassissima (22 marzo) corrisponde al termine pasquale 21, nel caso il 21 marzo sia sabato ed era esplicitamente prevista dal concilio di Nicea.

Col trascorrere dei secoli, il calendario giuliano, come è noto, mostrò i suoi difetti, sia in termine di retrogradazione dell'equinozio (Dante: `prima che gennaio tutto si sverni / per la centesma ch'è laggiù negletta', Par. XXVII, 142-43), sia in termini di previsione del plenilunio. La prima causa di errore è ben nota: la durata dell'anno non e' di 365.25 giorni, ma di 365.2422 (cifra scritta in tutti i libri, e che dovrebbe essere quella data da Newcomb alla fine dell'Ottocento per l'anno 1900). La seconda lo è meno: la durata media della lunazione non è di 29.530851 giorni (ossia di 365.25 x 19 / 235) ma di 29.530588, il che comporta un errore di un giorno ogni 307.4 anni giuliani. Per conseguenza la riforma del calendario dovette occuparsi anche della celebrazione della Pasqua.

L'autore della riforma, Luigi Giglio di Cirò (1510-1576), preferì seguire anziché il metodo del termine pasquale, quello delle epatte, che è esattamente equivalente. Dicesi epatta l'età della luna al primo gennaio; può variare da 1 (se il novilunio è stato il 31 dicembre) a 30; in quest'ultimo caso si indica però con 0 o più spesso con *. Negli altri casi si indica col corrispondente numero romano, da I a XXIX; nei messali, breviari e altri libri sacri l'ho sempre vista scritta in rosso, tranne due eccezioni che dirò.

Una volta conosciuta l'epatta si calcola facilmente la data delle lunazioni per tutto l'anno. Infatti ad ogni giorno corrisponde un numero di epatta e se quel numero è uguale all'epatta dell'anno, vuol dire che in quel giorno c'è la luna nuova ecclesiastica. Per i pleniluni basta aggiungere tredici giorni. La durata delle lunazioni e' alternativamente di trenta e di ventinove giorni. I primi (mesi pieni) corrispondono all'incirca ai mesi dispari. I secondi (mesi cavi) corrispondono all'incirca ai mesi pari. L'ultima lunazione dell'anno, quella che comprende il 31 dicembre, e' di 30 giorni, tranne nel caso in cui il numero d'oro sia 19, nel qual caso e' di 29 giorni. Nelle lunazioni di 29 giorni si recupera un giorno (le epatte, non lo dimentichiamo, sono trenta), agendo in maniera complicata sulle epatte XXVI, XXV e XXIV.

Un esempio chiarirà il tutto. Riporto qui le epatte per i mesi di marzo e aprile:
Giorno   Marzo      Aprile

 1       *          XXIX
 2       XXIX       XXVIII
 3       XXVIII     XXVII
 4       XXVII      XXVI  25
 5       XXVI       XXV   XXIV
 6       XXV  25    XXIII
 7       XXIV       XXII
 8       XXIII      XXI
 9       XXII       XX
 10      XXI        XIX
 11      XX         XVIII
 12      XIX        XVII
 13      XVIII      XVI
 14      XVII       XV
 15      XVI        XIV
 16      XV         XIII
 17      XIV        XII
 18      XIII       XI
 19      XII        X
 20      XI         IX
 21      X          VIII
 22      IX         VII
 23      VIII       VI
 24      VII        V
 25      VI         IV
 26      V          III
 27      IV         II
 28      III        I
 29      II         *
 30      I          XXIX
 31      *          ----
Ad alcuni giorni corrispondono due epatte; per esempio al 5 aprile corrispondono le epatte XXV e XXIV. Dell'epatta 25, detta seconda epatta 25 e scritta di solito in nero e in caratteri arabi, dirò in seguito. In base all'epatta si ottiene la luna nuova e poi la luna piena di primavera, usando alla seguente tabella:
Epatta    luna nuova     luna piena         termine pasquale

*          31 mar          13 apr                 44
XXIX        1 apr          14                     45
XXVIII      2              15                     46
XXVII       3              16                     47
XXVI        4              17                     48
25          4              17                     48
XXV         5              18                     49
XXIV        5 apr          18 apr                 49
XXIII       8 mar e 6 apr  21 mar e 19 apr        21
XXII        9 mar          22 mar                 22
XXI        10              23                     23
XX         11              24                     24
XIX        12              25                     25
XVIII      13              26                     26
XVII       14              27                     27
XVI        15              28                     28
XV         16              29                     29
XIV        17              30                     30
XIII       18              31 mar                 31
XII        19               1 apr                 32
XI         20               2                     33
X          21               3                     34
IX         22               4                     35
VIII       23               5                     36
VII        24               6                     37
VI         25               7                     38
V          26               8                     39
IV         27               9                     40
III        28              10                     41
II         29              11                     42
I          30 mar          12 apr                 43

L'epatta XXIV viene attribuita al 5aprile, anziché al 6 per evitare che il plenilunio di primavera cada il 19 aprile, e quindi la Pasqua possa cadere il 26 aprile. Più complicata e' la ragione per cui viene introdotta l'epatta 25, di cui dopo dirò.

Nella riforma gregoriana si considerò che la correzione da attribuire al ciclo di Metone fosse di un giorno di anticipo ogni 312.5 anni, a partire dal 550 d.C. Per effettuare la correzione nel modo più comodo si stabilì che ci fossero tre giorni di correzione (in anticipo) tra il 4 e il 15 ottobre 1582 e poi un giorno di anticipo all'inizio degli anni 1800, 2100, 2400, 2700, 3000, 3300, 3600, 3900 e ancora di un giorno dopo 400 anni nel 4300 e via ripetendo in modo da sottrarre 8 giorni in 2500 anni.

Per quanto riguardava invece la durata dell'anno fu stabilito, come è noto, che si sottraessero dieci giorni dal 4 al 15 ottobre 1582 e poi un giorno in ciascuno degli anni secolari non divisibili per 400, ossia il 1700, 1800, 1900, 2100 e così via.

L'effetto della prima correzione, o equazione lunare, fu quello di diminuire i termini pasquali; l'effetto della seconda, o equazione solare, fu quello invece di aumentarli; ovviamente i termini pasquali dovevano rimanere nell'intervallo 21-49 (estremi inclusi) tramite eventuali addizioni o sottrazioni di 30.

Per il periodo 1583-1699 i termini pasquali dovevano diminuire di 3 per effetto della equazione lunare e aumentare di dieci per effetto dell'equazione solare, quindi complessivamente dovevano aumentare di sette. Si ebbe perciò in corrispondenza dei numeri d'oro
  1   2   3   4   5   6   7   8   9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19
i seguenti termini pasquali
 43  32  21  40  29  48  37  26  45  34  23  42  31  49* 39  28  47  36  25
Il termine pasquale relativo al numero d'oro 14 sarebbe 50, ma viene diminuito a 49 per evitare la Pasqua il 26 aprile. Traducendo i termini pasquali in termini di epatte si ha la seguente tabella, valida dal 1583 al 1699 compresi
N. d'oro   1583-
           1699

1           I
2           XII
3           XXIII
4           IV
5           XV
6           XXVI
7           VII
8           XVIII
9           XXIX
10          X
11          XXI
12          II
13          XIII
14          XXIV
15          V
16          XVI
17          XXVII
18          VIII
19          XIX
Si noti come il numero d'oro 14 corrisponde all'epatta XXIV che nel mese di aprile capita nello stesso giorno dell'epatta XXV, giustificando così la diminuzione del termine pasquale.

Si vede pure che la tabella si costruisce in modo semplicissimo, partendo da I e aumentando ogni volta di 11, salvo diminuire di 30 nel caso il totale sia superiore a 30. In questo senso, il metodo delle epatte è più semplice di quello dei termini pasquali. Come al solito, nel passare dal numero d'oro 19 all'1 si aumenta di 12 (vedi appresso).

Luigi Giglio fornì pure la tabella delle epatte per l'intero calendario giuliano, sostitutiva, se si vuole, della tabella dei termini pasquali:
N. d'oro   calendario 
           giuliano

1           VIII
2           XIX 
3           *
4           XI
5           XXII
6           III
7           XIV
8           XXV
9           VI
10          XVII
11          XXVIII
12          IX
13          XX
14          I
15          XII
16          XXIII
17          IV
18          XV
19          XXVI
Nell'anno 1700 si ha l'equazione solare di un giorno, per cui il termine pasquale aumenta di 1 e l'epatta diminuisce di 1. Nel 1800 si ha l'equazione solare di un giorno e l'equazione lunare di un giorno che essendo di segni opposti si compensano; la successiva tabella delle epatte vale quindi dal 1700 al 1899.
N. d'oro   1700-
           1899

1           *
2           XI
3           XXII
4           III
5           XIV
6           XXV
7           VI
8           XVII
9           XXVIII
10          IX
11          XX
12          I
13          XII
14          XXIII
15          IV
16          XV
17          XXVI
18          VII
19          XVIII
Nel 1900 c'è una nuova equazione solare, quindi tutto va come nel 1700; nel 2000 non ci sono equazioni, nel 2100 ci sono entrambe che perciò si compensano, quindi nel successivo periodo 1900-2199 c'è un'ulteriore diminuzione di 1 delle epatte:
N. d'oro   1900-
           2199

1           XXIX
2           X
3           XXI
4           II
5           XIII
6           XXIV
7           V
8           XVI
9           XXVII
10          X
11          XIX
12          *
13          XI
14          XXII
15          III
16          XIV
17          25
18          VI
19          XVII
C'è qui da notare un'altra particolarità, ossia l'introduzione dell'epatta 25 (seconda epatta 25 o 25 nera). Se infatti si fosse usata la consueta XXV, si sarebbero avuti due anni del ciclo metonico, il sesto e il diciassettesimo, in cui il plenilunio pasquale cadeva lo stesso giorno, ossia il 18 aprile. Poiché per antica tradizione ciò non può avvenire, si usa l'epatta 25 che nei mesi pieni (gennaio, marzo ecc.) si comporta come la XXV e nei mesi cavi (febbraio, aprile ecc.) come la XXVI. La regola per l'epatta 25 prescrive che essa sia usata al posto della XXV se il numero d'oro è maggiore o uguale a 12.

Per quanto riguarda i secoli futuri, mi limito a riportare la tabella senza commenti:
N. d'oro   2200-     2300-     2400-     2500-     2600-     2900-     3100-
           2299      2399      2499      2599      2899      3099      3399

    1      XXVIII    XXVII     XXVIII    XXVII     XXVI      XXV       XXIV
    2      IX        VIII      IX        VIII      VII       VI        V
    3      XX        XIX       XX        XIX       XVIII     XVII      XVI
    4      I         *         I         *         XXIX      XXVIII    XXVII
    5      XII       XI        XII       XI        X         IX        VIII
    6      XXIII     XXII      XXIII     XXII      XXI       XX        XIX
    7      IV        III       IV        III       II        I         *
    8      XV        XIV       XV        XIV       XIII      XII       XI
    9      XXVI      XXV       XXVI      XXV       XXIV      XXIII     XXII
   10      IX        VIII      IX        VIII      VII       VI        IV
   11      XVIII     XVII      XVIII     XVII      XVI       XV        XIV
   12      XXIX      XXVIII    XXIX      XXVIII    XXVII     XXVI      25
   13      X         IX        X         IX        VIII      VII       VI
   14      XXI       XX        XXI       XX        XXI       XX        XIX
   15      II        I         II        I         *         XXIX      XXVIII
   16      XIII      XII       XIII      XII       XI        X         IX
   17      XXIV      XXIII     XXIV      XXIII     XXII      XXI       XX
   18      V         IV        V         IV        III       II        I
   19      XVI       XV        XVI       XV        XIV       XIII      XII
Noto solo la ricomparsa dell'epatta 25 per il periodo 3100-3399.

Vi è un'altra particolarità finale. Come si è detto l'ultima lunazione del ciclo di Metone deve essere di 29 giorni; per ottenere questo si introduce una seconda epatta 19 (o 19 nera), valida solo per il 31 dicembre degli anni in cui il numero d'oro è 19. Questo fatto però non ha importanza perché non ci sarà un'epatta XIX in corrispondenza del numero d'oro 19 per parecchi millenni. Inoltre quando ciò avverrà non vi sarà nello stesso ciclo l'epatta XX e quindi non vi saranno due anni diversi del ciclo in cui la luna nuova sarà il 31 dicembre.

Le tabelle precedenti possono essere continuate nel futuro quanto si vuole (Cristoforo Clavio le continuò, sia pure in forma implicita, fino all'anno 300000!), tuttavia il calendario gregoriano avrà bisogno di una correzione al massimo entro l'anno 5200, o, secondo Delambre, nell'anno 4000; quindi è inutile proseguire oltre (ammesso che l'umanità non si autodistrugga ben prima!). Un algoritmo traparente per trovare numero d'oro ed epatta è dato nella Piccola Treccani (alla voce 'Pasqua'). Il numero d'oro si calcola aumentando di 1 il numero dell'anno, dividendo per 19 e prendendo il resto della divisone (se il resto è zero il numero d'oro è 19, ma ciò è irrilevante rispetto al seguito dell'algoritmo). L'epatta si calcola prendendo il resto della divisione per 30 della seguente espressione: 11 (N-1) + 8 per il calendario giuliano (questa formula sulla Piccola Treccani è incredibilmente sbagliata; qui ho dato la forma corretta) e 11 (N-1) + 8 + s/3 - 3s/4 per il calendario gregoriano. Nelle formule precedenti N è il numero d'oro ed s le prime due cifre dell'anno; nelle divisioni che interessano s bisogna prendere la sola parte intera. Per esempio, per il 2000, N=6, il dividendo per 30 è 55 + 8 + 6 - 15 = 54 e quindi l'epatta è 24.

Una volta conosciuto il plenilunio di primavera, trovare la domenica successiva è un gioco. Seguiremo ancora una volta Luigi Giglio e il suo metodo delle lettere domenicali. Se il primo gennaio di un certo anno è domenica, ad esso si attribuisce la lettera domenicale A, se è domenica il 2 gennaio la lettera domenicale B e così via. Se l'anno è bisestile le lettere domenicali sono due, una fino al 24 febbraio e l'altra dal 25 febbraio in poi. Infatti, negli anni bisestili al 24 e al 25 febbraio è assegnata la stessa lettera f, al 26 febbraio la lettera g, al 27 la lettera A, al 28 la lettera b e al 29 la lettera c; dal primo marzo si ricomincia con la lettera d, come al solito. Per esempio, per il 2000 le lettere domenicali sono bA. Ai fini del calcolo della Pasqua vale solo l'ultima lettera (o l'unica). Se la lettera domenicale è A le Pasque possibili sono il 26 marzo e il 2,9,16 e 23 aprile, e così via. Quindi, in funzione della lettera domenicale e del ciclo di epatta si ha la seguente tabella:
L.D.                     Ciclo d'epatta                            Pasqua
-----------------------------------------------------------------------------
D     XXIII                                                       22 marzo
      XXII   XXI    XX     XIX    XVIII  XVII   XVI               29 marzo
      XV     XIV    XIII   XII    XI     X      IX                 5 aprile
      VIII   VII    VI     V      IV     III    II                12 aprile
      I      *      XXIX   XXVIII XXVII  XXVI   25   XXV   XXIV   19 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
E     XXIII  XXII                                                 23 marzo
      XXI    XX     XIX    XVIII  XVII   XVI    XV                30 marzo
      XIV    XIII   XII    XI     X      IX     VIII               6 aprile
      VII    VI     V      IV     III    II     I                 13 aprile
      *      XXIX   XXVIII XXVII  XXVI   25     XXV    XXIV       20 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
F     XXIII  XXII   XXI                                           24 marzo
      XX     XIX    XVIII  XVII   XVI    XV     XIV               31 marzo
      XIII   XII    XI     X      IX     VIII   VII                7 aprile
      VI     V      IV     III    II     I      *                 14 aprile
      XXIX   XXVIII XXVII  XXVI   25     XXV    XXIV              21 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
G     XXIII  XXII   XXI    XX                                     25 marzo
      XIX    XVIII  XVII   XVI    XV     XIV    XIII               1 aprile
      XII    XI     X      IX     VIII   VII    VI                 8 aprile
      V      IV     III    II     I      *      XXIX              15 aprile
      XXVIII XXVII  XXVI   25     XXV    XXIV                     22 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
A     XXIII  XXII   XXI    XX     XIX                             26 marzo
      XVIII  XVII   XVI    XV     XIV    XIII   XII                2 aprile
      XI     X      IX     VIII   VII    VI     V                  9 aprile
      IV     III    II     I      *      XXIX   XXVIII            16 aprile
      XXVII  XXVI   25     XXV    XXIV                            23 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
B     XXIII  XXII   XXI    XX     XIX    XVIII                    27 marzo
      XVII   XVI    XV     XIV    XIII   XII    XI                 3 aprile
      X      IX     VIII   VII    VI     V      IV                10 aprile
      III    II     I      *      XXIX   XXVIII XXVII             17 aprile
      XXVI   25     XXV    XXIV                                   24 aprile
-----------------------------------------------------------------------------
C     XXIII  XXII   XXI    XX     XIX    XVIII  XVII              28 marzo
      XVI    XV     XIV    XIII   XII    XI     X                  4 aprile
      IX     VIII   VII    VI     V      IV     III               11 aprile
      II     I      *      XXIX   XXVIII XXVII  XXVI   25         18 aprile
      XXV    XXIV                                                 25 aprile
----------------------------------------------------------------------------
Per trovare la lettera domenicale per ogni anno dell'era cristiana, vale la seguente tabella, il cui uso è immediato: saputo l'anno si cerca la colonna relativa al secolo e la riga relativa alle ultime due cifre dell'anno, facendo attenzione per gli anni secolari (cioè quelli che finiscono con 00) se si debba usare la riga relativa al calendario giuliano o gregoriano.
                          CALENDARIO GIULIANO


                    1-  100-  200-  300-  400-  500-  600-
                   99   199   299   399   499   599   699

                  700-  800-  900- 1000- 1100- 1200- 1300-
                  799   899   999  1099  1199  1299  1399

                 1400- 1500-
                 1499  1582

                          CALENDARIO GREGORIANO

                                         1582-
                                         1599

                 1700-       1800-       1900- 1600-
                 1799        1899        1999  1699

                 2100-       2200-       2300- 2000-
                 2199        2299        2399  2199

Anni sec. giul.    DC    ED    FE    GF    AG    BA    CB
Anni sec. greg.     C           E           G    BA

Anni non secolari
01  29  57  85      B     C     D     E     F     G     A
02  30  58  86      A     B     C     D     E     F     G
03  31  59  87      G     A     B     C     D     E     F
04  32  60  88     FE    GF    AG    BA    CB    DC    ED
05  33  61  89      D     E     F     G     A     B     C
06  34  62  90      C     D     E     F     G     A     B
07  35  63  91      B     C     D     E     F     G     A
08  36  64  92     AG    BA    CB    DC    ED    FE    GF
09  37  65  93      F     G     A     B     C     D     E
10  38  66  94      E     F     G     A     B     C     D
11  39  67  95      D     E     F     G     A     B     C
12  40  68  96     CB    DC    ED    FE    GF    AG    BA
13  41  69  97      A     B     C     D     E     F     G
14  42  70  98      G     A     B     C     D     E     F
15  43  71  99      F     G     A     B     C     D     E
16  44  72         ED    FE    GF    AG    BA    CB    DC
17  45  73          C     D     E     F     G     A     B
18  46  74          B     C     D     E     F     G     A
19  47  75          A     B     C     D     E     F     G
20  48  76         GF    AG    BA    CB    DC    ED    FE
21  49  77          E     F     G     A     B     C     D
22  50  78          D     E     F     G     A     B     C
23  51  79          C     D     E     F     G     A     B
24  52  80         BA    CB    DC    ED    FE    GF    AG
25  53  81          G     A     B     C     D     E     F
26  54  82          F     G     A     B     C     D     E
27  55  83          E     F     G     A     B     C     D
28  56  84         DC    ED    FE    GF    AG    BA    CB
Per quanto riguarda gli algoritmi, celebre è quello di Gauss, che è facilmente reperibile ma che presenta enormi svantaggi, primo dei quali quello di essere quasi incomprensibile, secondo e più grave quello di fare uso di una tabella che non si riesce mai a reperire. Il seguente algoritmo, anch'esso ermetico al massimo, viene da J. Meeus, Astronomical Algorithms, Willmann-Bell, p. 67 e deriva da Butcher, Ecclesiastical Calendar, e da Spencer Jones, General Astronomy, 1922. Vale solo per il calendario gregoriano. Per il giuliano, si veda appresso.
   Dividere              per   quoziente   resto


l'anno x                 19       ---        a
l'anno x                100        b         c
b                         4        d         e
b + 8                    25        f        ---
b - f + 1                 3        g        ---
19a +b -d - g + 15       30       ---        h
c                         4        i         k
32 + 2e + 2i - h - k      7       ---        l
a + 11h + 22l           451        m        ---
h + l -7m + 114          31        n         p
Attenzione a non confondere la lettera l e il numero 1! Allora : n e' il numero del mese (3 = marzo, 4 = aprile) e p+1 è il giorno di Pasqua. Per il calendario gregoriano Meeus dà quest'altro algoritmo, che è sostanzialmente quello di Gauss:
   Dividere              per   quoziente   resto

l'anno x                  4       ---        a
l'anno x                  7       ---        b
l'anno x                 19       ---        c
19c + 15                 30       ---        d
2a + 4b - d + 34          7       ---        e
d + e + 114              31        n         p
Anche qui n è il numero del mese (3 = marzo, 4 = aprile) e p+1 è il giorno di Pasqua.
Per il calcolo della Pasqua ortodossa occorre seguire l'algoritmo del calendario giuliano e poi agggiungere i giorni intercalari che fanno passare dal calendario giuliano al gregoriano, ossia 10 dal 1583 al 1699, 11 dal 1700 al 1799, 12 dal 1800 al 1899 e 13 dal 1900 al 2099. così per esempio la pasqua giuliana del 2000, ottenuta con l'algoritmo precedente e' il 17 aprile, che corrisponde al 30 del vigente calendario.
Vi è un algoritmo (di Gauss) anche per il calcolo della Pasqua Ebraica (Pesah), credo sia reperibile in rete.

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